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 ROYAL MONACO RIVIERA      ISSN 2057-5076

Il Monaco: problemi e ambizioni dopo 16 giornate

Il Monaco: problemi e ambizioni dopo 16 giornate

di Federico CIMATTI

Nella serata di mercoledì, tra le mura amiche del Louis II, i ragazzi di Leonardo Jardim sono andati incontro ad un nuovo pareggio (1-1 il risultato finale) impattando contro il solido e fin qui sorprendente Caen. E’ un risultato che lascia una certa frustrazione nel Principato, vuoi perché si è trattato della terza gara di fila senza vittoria (la quinta nelle ultime sei), vuoi perché – esattamente com’era avvenuto domenica sera a Marsiglia – il gol del pareggio il Monaco lo ha subito a pochi minuti dal termine. Un peccato senza dubbio, soprattutto se si considera che i tre punti avrebbero lanciato i biancorossi in piena zona Champions League.

Ha però potuto gioire, finalmente, Guido Carrillo. Il centravanti argentino, autore di una bella rete di testa, si è finalmente sbloccato in campionato alla quindicesima presenza; è il secondo gol stagionale, che va ad aggiungersi a quello segnato nei preliminari di Champions League. Più in generale, non si trattava comunque di una sfida semplice per il Monaco dal momento che il Caen – pur se inferiore sulla carta – si ritrova secondo in classifica alle spalle del lanciatissimo Paris Saint-Germain. Quello che però preoccupa in casa monegasca, come già avevamo avuto modo di analizzare nelle settimane passate, è soprattutto la fragilità difensiva. Alla squadra, nonostante ad oggi sia priva di un vero e proprio riferimento offensivo, non si può imputare certo la mancanza di un gioco e di un sufficiente numero di reti segnate; il problema è piuttosto il quantitativo di gol concessi, 22, che rappresenta il peggior rendimento difensivo tra le prime 11 squadre della Ligue1. E’ un dettaglio importante, perché rispetto all’anno scorso il Monaco non ha apportato grandi cambiamenti al suo sistema di gioco: la squadra non gioca certo un football devastante o particolarmente spettacolare, ma riesce comunque a rendersi ostica per chiunque grazie alla tecnica ed alla rapidità di ali ed attaccanti, puntando dunque principalmente su quello che è comunemente noto come gioco “di rimessa”. La differenza di rendimento con la passata stagione è allora facilmente spiegabile proprio concentrandosi sulla fase difensiva. Raggi e compagni fino a qualche mese fa erano difficilissimi da superare; per conferma chiedere alla Juventus, capace di segnare solo su rigore nell’arco dei 180’ dei quarti di finale di Champions League. La squadra subiva poche reti, e in generale il rendimento della linea difensiva dava sicurezza tattica e psicologica a tutto il gruppo, portando quella solidità che quest’anno – complice forse anche la partenza di un giocatore chiave come Abdennour - è finora mancata.

Sui media francesi in questi giorni si è anche parlato di problemi di determinazione ed atmosfera all’interno dello spogliatoio monegasco. Accuse rispedite immediatamente al mittente dal tecnico Jardim, che ci ha tenuto a sottolineare l’unità del gruppo, dimostrata anche dall’esultanza di tutta la squadra in seguito alla rete di Carrillo contro il Caen.

Al netto dei problemi difensivi e dei deludenti risultanti delle ultime settimane, comunque, il Monaco è ancora vivo e perfettamente in corsa per un posto in Champions League. I biancorossi sono attualmente sesti, ad un punto dal quarto posto e solo due dal terzo; a ciò si aggiunge il fatto che attualmente sul podio troviamo Angers e Caen, due squadre meravigliosamente organizzate che però sul lungo periodo potrebbero essere alla portata di questo Monaco. Più complessa la situazione europea: per qualificarsi ai sedicesimi la squadra dovrebbe vincere l’ultimo incontro in casa del Tottenham – impresa già questa di per sé non semplice – e sperare che l’Anderlecht non batta i meno quotati azeri del Qarabag. Difficile, molto difficile ma non impossibile; il calcio, d’altronde, è fatto anche di soprese.

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