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 ROYAL MONACO RIVIERA      ISSN 2057-5076

Julien BOURGEOIS ed i 'Timbales' dell'Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo

 


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Julien BOURGEOIS ed i Timpani dell'Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo

 

di Luigi Mattera

 

 

Il Royal Monaco Journal da inizio ad una serie di incontri con i professori dell'Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo dei quali, da spettatori, siamo avvezzi ad ammirarne la gestualità e sonorità concertistica ma non ne conosciamo la personalità e le individualità  formatesi durante il corso della propria carriera professionale.

Alcuni di essi , inoltre, durante le esecuzioni esprimono caratteristiche che al profano potrebbero apparire come "bizarre" o dovute ad una associazione intima, una sorta di clonazione con lo strumento  in cui penetrano al suono le note, accompagnandosi con movimenti gestuali più o meno accentuati. Non a caso, un violinista partecipa al ritmo , eseguendo in piedi, con tutto il proprio corpo, testa appoggiata sul bordo dello strumento, accellerando le sinuosità dell'insieme fisico dovute allo sbilanciamento causato dal braccio nella rapidiità con cui accompagna l'arco alle corde. E cosi' via, dal trompettista, al flautista, al  clarinettista , per non parlare delle ondulazioni del pianista, etc.

Julien Bourgeois, è il Primo Timpanista dell'Orchestra Filarmonica di Monte Carlo ed ha gentilmente accolto l' invito per offrirci alcune indicazioni su quanto sopra espresso.

 

 

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La violinista Arabella Steinbacher ed il Primo Timpanista, Julien Bourgeois


Julien è nato a Lione nel 1970 e, già da bambino, ha iniziato a suonare il tamburino militare con cui il padre si esibiva nella fanfara del villaggio. Ha proseguito gli studi nel Conservatorio Nazionale di Lione e si diploma partecipando e vincendo il concorso per un posto di percussionista dell'Orchestra Sinfonica di Euskadi ( St. Sebastian- Pays Basques) rimanendovi per cinque anni. Nel 1997 vince il concorso dell'Orchestr Filarmonica di Monte-Carlo e si trasferisce a Nizza dove vive con le due figliolette di 12 e 9 anni. E' un uomo che tiene molto alla famiglia , amante della cultura musicale e di quella  generale, dedicando parte del tempo libero allo sport .

 

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La caratteristica della gestualità che colpisce lo spettatore è il ripetuto avvicinamendo del padiglione auricolare alla pelle del timpano dopo averne sfiorato la superficie con i polpastrelli della mano. Julien spiega che i timpani usati nei concerti arrivano ad un massimo di cinque e richiedono l'impiego di due timpanisti. Il fatto di avvicinare l'orecchio alla superficie e controllarne la vibrazione con la mano fa parte di una procedura d'accordo strumentale per mantenere la nota sempre costante. Il timpano appartiene alla classe dei membrafoni. Esso consiste in una membrana, chiamata pelle, tesa su un grande fusto, la "caldaia", solitamente in rame, in altre leghe metalliche o in materiali plastici.  A differenza di molti tamburi, i timpani sono uno strumento a suono determinato. L'intonazione viene definita dalla tensione della pelle: ogni strumento ha un'estensione che varia da una quinta ad un'ottava cromatica. La modifica dell'altezza viene effettuata oggi per mezzo di un pedale che agisce contemporaneamente su tutte le viti di tensione della pelle.

 

Storicamente, i timpani derivano da una sorta di tamburo dell'antica  Frigia    utilizzato nelle orge e nei "  misteri di Cibele"( un ermafrodita, figlio di Giove, a cui fu amputato il pene). Producono un suono basso e profondo, rispetto al tamburo. Grazie alle   diverse aste di sostegno, si ottiene una ricca varietà di timbri e di intensità del suono. La maggior parte delle aste sono fatte di legno (ci sono anche in bambù o in alluminio), mentre la punta è coperta di feltro, flanella, legno, sughero, spugna o altri materiali. I bastoncini che  percuotono hanno una testa   di dimensioni diverse. Il timpanista può anche disattivare il suono dei tamburi mettendo un panno sulla pelle. Quando si desidera ottenere una nota breve, si ferma la vibrazione della membrana tesa con la mano, soffocando la coppa. Per riprodurre una lunga nota, tuttavia, il timpanista usa piccoli colpi ravvicinati in modo che non appaiono discontinui (laminazione o tremolio). 

 

 

La partizione di timpani è scritta in chiave di basso. Per controllare i suoi timpani, il timpanista cambia la posizione del pedaleindicata da un ago che si trova in un piccolo quadrante con indici per ogni nota scritta in lettere, secondo il sistema anglosassone. In questo modo, il timpanista ha la possibilità di  utilizzare questa linea di impostazione per visualizzare le note della sua tazza.

Haydn fu tra i primi compositori ad inserire i timpani nelle sue sinfonie, tra le quali la 103 prende il nome di "Rullo di Timpani. In seguito anche Beethoven lo uso' nelle sue opere . Esempio è la sinfonia corale. Nel secondo movimento, lo scherzo, troviamo gli interventi tematici del timpano a rispondere all'orchestra. Nel corso dell'Ottocento l'uso dei timpani nelle orchestre ha un forte incremento, così come l'introduzione delle altre percussioni. Nel novecento si ha l'esplosione: i timpani vengono usati da compositori quali Mahler, Sostakovic, Stravinskij, Bartok per esporre temi, ritmi e particolari sonorità. Tra le numerose composizioni in cui i timpani emergono in tutta la loro forza espressiva ricordiamo la fiaba musicale Pierino e il lupo di Sergej Prokof'ev, nell'imitazione degli spari dei cacciatori, la sinfonia 11 di Sostakovic, in cui temi di intere sezioni sono affidate ai timpani.

 Grazie alle indicazioni e suggerimenti di ricerca fornitici da Julien Bourgeois, abbiamo appreso nuovi elementi su questo strumento di percussione aggiungendo che il percussionista non ha solo la conoscenza del tamburo, timpano, grancassa ma anche di tutto l'insieme di altri strumenti quali lo xilofono, i piatti, le nacchere, triangolo etc.

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