L'ANGOLO DI LJUBA RIZZOLI
Mi inoltro spesso a San Paul de Vence per sostare alla Colombe d’Or. La prima volta che sono entrata, negli anni settanta, in questo « hôtel de charme » con ristorante, ho pensato : « Sono in un museo ». Ad un tavolo c’era Yves Montand che gustava un Pernod e, sulla soglia, una scultura del « grande » Cesar : un pollice ; nella sala, tra mille quadri, tre Picasso ed un’espansione artistica di Arman che dominava sul camino.
Madame Roux, la proprietaria, mi parlava dell’amico Pablo che adorava la Colombe d’Or e lasciava Cannes per soggiornare da lei in cambio di un olio.
LJUBA RIZZOLI E ARMAN
Tra tante opere amavo, particolarmente, la scultura di colori, fili e bandierine di Alexandre Calder a bordo piscina. « Gli ho chiesto di costruirmi lo zoccolo e mi ha accontentata » mi disse la Roux notando il moi sguardo estasiato. « Anch’io voglio,un Calder per la mia piscina alla Malboro di Roma !». E ne comprai tre ! Erano amache di marmo enormi (vedi foto).
Alla Colombe d’or ho conosciuto Cesar : « Cherie, viens chez moi » e mi tirava al suo atelier. Li mi disse : « Ljuba, sai, ho comprato una Ferrari Testarossa, l’ho compressata e rivenduta tre volte più cara ad un americano ! ». « Anch’io voglio fare una compressione con i gioielli della mia gioventù. » Cesar ne ha composto una tartare a forma di cubo. Ora li porto al mio collo. Dentro c’è la mia vita !