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La legge di stabilità ha cominciato il suo iter parlamentare dalla Camera dei Deputati e la settimana entrante la Commissione bilancio se ne occuperà con assiduità per permettere il suo
successivo esame dell'Aula di Montecitorio. Difficile prevedere l'iter effettivo del provvedimento, vale a dire se il Governo porrà la fiducia sul testo approvato dalla Commissione competente,
per altro già modificato rispetto a quello varato dal Consiglio dei Ministri, oppure se sarà un percorso lineare con la possibilità di emendare anche in Aula il provvedimento così
modificato.
La legge di stabilità si inserisce in un contesto economico e sociale difficile e complesso nel suo insieme, anche se si registra qualche lieve miglioramento nella produzione
industriale nazionale. Sul piano delle risorse attribuite per il 2013 al Bilancio del Ministero degli affari esteri, è previsto uno stanziamento pari a 1.756,7 milioni di
euro.
Per quanto concerne le risorse finalizzate agli italiani all'estero, che dipendono in massima parte dal bilancio della Farnesina, si registra, dopo vari anni, uno stop alla spirale dei
tagli che hanno falcidiato gli interventi diretti alle comunità emigrate. Si tratta di miglioramenti lievi, ma va dato atto al Governo Monti di avere invertito finalmente il trend
negativo.
Durante l'esame della Legge di stabilità 2013 in Commissione esteri, presieduta dall'on. Franco Narducci in sostituzione del Presidente Stefani, si è sviluppato un vivace dibattito in
cui si è sottolineato - ancora una volta - il gap che caratterizza il bilancio del nostro Ministero degli affari esteri rispetto all'analogo bilancio dei principali Paesi dell'UE. Per il MAE si
prevede un taglio di 26,8 milioni di euro nel 2013, 21,5 milioni di euro per il 2014 e 25, 9 milioni di euro per il 2015. Tagli che accentuano ulteriormente l'evoluzione negativa del bilancio
del MAE: l'incidenza del bilancio della Farnesina su quello complessivo dello Stato è pari allo 0,22%, assolutamente non comparabile con quello della Germania (1,1%), del Regno Unito (0,3%),
della Spagna (0,75%) e dei Paesi Bassi (2,5%).
Come detto, la Legge di stabilità 2013, per quanto concerne lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, segna una inversione di tendenza su alcuni capitoli di spesa
riguardanti gli italiani all'estero: non è molto, ma considerando lo stato generale della finanza pubblica, è significativo.
Rispetto al 2012, infatti, si prevede un incremento delle risorse per i corsi di lingua e cultura italiana, quando si temeva invece lo smantellamento definitivo degli enti gestori;
inoltre si attribuiscono maggiori risorse agli organismi di rappresentanza e all'assistenza per i cittadini emigrati in stato d'indigenza. Tuttavia, ho ritenuto importante presentare degli
emendamenti migliorativi in Commissione bilancio; di tali emendamenti sono stati dichiarati ammissibili alcuni tesi ad estendere la facoltà di beneficiare delle detrazioni per carichi di
famiglia anche ai produttori di reddito in Italia che risiedono all'estero (es. contrattisti alle dipendenze delle amministrazioni dello stato italiano e i pensionati italiani), a consentire
agli italiani all'estero un maggiore collegamento con la cultura di origine attraverso la lettura di testi che concernono le tematiche migratorie permettendo un abbassamento dell'aliquota IVA
ad essi riferita, a permettere la prosecuzione degli interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia ed a
recuperare fondi per i Comites, il CGIE, la promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, la cooperazione allo sviluppo, l'assistenza per gli italiani all'estero e il Fondo ammortamento
titoli di Stato. Occorre ora lavorare affinché detti emendamenti superino e votazioni che li attendono, sapendo che dopo quattro anni di politiche totalmente al ribasso, c'è molto da fare per
recuperare la fiducia delle comunità italiane emigrate in quella Italia a cui hanno dato e continuano a dare tantissimo.